Data di uscita: 17/11/2023
Indie Pop Rock & Alternative
La voglia di giocare con le proprie paure anziché rimanerne succubi, trasformando i propri incubi nel mondo migliore in cui vivere e da cui prendere ispirazione. Un mondo dark, sexy e ammiccante che induce ad uscire dalla propria comfort zone e ad indossare una nuova pelle per trovare una versione diversa e migliore di noi stessi: Incubi è il nuovo singolo di Beatrice Lambertini.
La voglia di giocare con le proprie paure anziché rimanerne succubi, trasformando i propri incubi nel mondo migliore in cui vivere e da cui prendere ispirazione. Un mondo dark, sexy e ammiccante che induce ad uscire dalla propria comfort zone e ad indossare una nuova pelle per trovare una versione diversa e migliore di noi stessi: Incubi è il nuovo singolo di Beatrice Lambertini, e ci lascia senza fiato. Le suggestioni a cui siamo abituati dalla cantante bolognese si trasformano durante il brano che, a ogni battuta, diventa sempre più potente, fino a sfociare in una danza ipnotica che reinterpreta i ritmi della musica caraibica in una atmosfera nordica, cupa e sognante.
I-i-i-i-incubi: un party dancehall organizzato da Tim Burton, la sigla di una serie TV, un brano che puoi ascoltare e ballare in discoteca ma soprattutto una visione di Beatrice come non la avete mai sentita. Cambia anche il tipo di scrittura: tra le citazioni troviamo sia quelle che rileggono la narrativa horror in chiave urban come “sono il Kenwood degli zombie”, sia quelle dirette a personaggi dello spettacolo come “porto pop corn e Crime&Comedy” riferito al podcast di Clara Campi e Marco Champier, “il crimine raccontato da due comici”. Beatrice non è una comica ma è facendoci divertire e divertendosi che ci da il benvenuto nelle sue stesse paure.
Ed è proprio questa la visione sottostante di Incubi, quella di mescolare il divertimento con il noir. Produzione artistica di Gerolamo Sacco che punta a giocare con le note di Beatrice come fossero pennellate su una tela ritmica che potrebbe andare avanti ore, inesorabilmente, in loop.
Incubi è stato un viaggio, un percorso. All'inizio volevo parlare dei miei incubi, delle mie paure. A tutti più o meno capita di avere sogni molto fantasiosi, io sono una di quelle persone. Ma più raccoglievo materiale per scrivere, più mi veniva voglia di giocarci con queste paure che avevo, e così sono andata oltre, ho cercato uno spazio libero, magico. Alla fine, di queste paure è rimasta solo la musica.