il Baskerville

Cornetti caldi anche di notte

Data di uscita: 17/09/2021

Indie Pop Rock & Alternative
Il passante con la testa altrove viene attirato dall’insegna luminosa che sta lì da almeno trent’anni e che lampeggia quel suo “Cornetti caldi anche di notte” come un invito a chiudere la serata con una nota dolce, confortante, a riempire lo stomaco per evitare il cerchio alla testa domattina. Eppure, aprendo l’immancabile porta a vetri opacizzati, il passante riceve come una scarica elettrica, uno schiaffo di energia: le narici non registrano l’odore di brioche, gli occhi non vedono pasticceri all’opera né baristi con l’occhio a mezz’asta ma una vita debordante e impermeabile al fatto che sono le cinque di mattina e che il mondo là fuori dorme già da un pezzo o si sta strappando giù dal letto, o che, toh, al massimo sta rincasando. Diverse sale e per ogni sala un’atmosfera, una storia intera in cui buttarsi a capofitto per vedere dove si va a parare. Il maestro di cerimonie è sempre uno, sempre quello, il Baskerville, e lasciandolo fare si può star certi di non restare delusi: prendere l’aereo per farsi una scappatella jazzy e frizzante, farsi ossessionare da tutte le cose che si possono contare fino a perdere la testa in una cascata electropop, partire in quinta in una storia d’amore pericolosa e rendersi complici di chissà quali crimini in un groove che tira da morire, accompagnare l’amico più vecchio che avete durante i suoi ultimi giorni di vita e non trovare niente di meglio da fare che mandare giù assieme a lui le medicine psicotrope a disposizione per farvi un ultimo viaggio assieme, retti dalla voce prima calda e poi incredibilmente acida di un Baskerville francese. E sono solo alcune delle cose che vi possono succedere se aprite quella porta su cui lampeggia l’insegna retrò “Cornetti caldi anche di notte”, quella sorta di varco spazio-temporale. Ma se decidete di farlo, di strapparvi ai percorsi abituali che vi riportano a casa, c’è una cosa che vi accadrà sicuramente: quando starete lì a guardare da vicino i lupi ghignanti, pieni di soldi e malizia che abitano tutte le Via Pasubio d’Italia, quando synth, fiati e cori da revival anni ’80 staranno lì a dettare i movimenti delle vostre anche, senza sapere come, inizierete a gridare assieme a tutti quelli che vi circondano, e in quel grido divertito e disperato proverete anche voi a dire a squarciagola a un certo Totò di restare a casa, in officina, di non andare anche lui in Via Pasubio: a quel punto, le ragioni le conoscerete anche meglio del Baskerville. Paolo Bellomo





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