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Data di pubblicazione 18/11/2020
Abel Mololopo, nelle sue note, lo descrive così: "il Baskerville scintilla, brillando come una costellazione di quell'universo da cui ci dice di sparire". Infatti, Jacopo Raffaele, in arte il Baskerville, esce con il videoclip del suo singolo La Rivoluzione tratto dall'album su cui sta attualmente lavorando insieme a tutto il team di Miraloop. In questo video, sebbene le scene risultino estremamente romantiche, è impossibile non notare la punta di malinconia che vi fa da sottofondo.
Il brano
Con La Rivoluzione, il lato A del doppio singolo (La Rivoluzione/Statistiche), ci viene presentato un brano con una melodia cantabile ma che non sfocia in armonie scontate, anzi la loro ricercatezza deriva dall'ampia esperienza e conoscenza che il nostro artista ha della musica colta. Gli arrangiamenti risultano in una aurea mediocritas oraziana, un perfetto equilibrio tra l'elettronico e il sound evergreen degli strumenti acustici. Il testo, scritto durante il periodo di lockdown e con l'aiuto del paroliere Paolo Bellomo, si nutre di influenze letterarie che, come affermato dall'artista durante la sua sofa session negli studi Miraloop, sono molto ricorrenti nei suoi testi e da cui deriva il linguaggio ricercato che li caratterizza. Non vengono però dimenticati i riferimenti alla cultura pop che aiutano l'artista a raccontare i sogni, i tormenti e le passioni di una generazione che ha avuto 20 anni nell'ultimo decennio. il Baskerville è riuscito perfettamente a raccontare i disagi di questa generazione, senza tralasciare mai quella punta di autoironia. A differenza di Statistiche, in La Rivoluzione l'artista ci mostra un suo lato più morbido in cui un canto agrodolce incornicia il tema dell'occasione mancata. Infatti, la resa davanti alla storia d'amore è la resa davanti alla rivoluzione stessa, che sia essa interiore o esteriore. Il produttore, Gerolamo Sacco, mette la sua firma in particolare nel break finale, dando un sapore rivoluzionario all'arrangiamento utilizzando campioni sonori d'orchestra dell'Est Europa e percussioni cinematografiche. Così facendo, cita, volontariamente o meno, quella rivoluzione politica sottotesto di un brano che, in fondo, parla d'amore.
Il videoclip
Il video è stato interamente girato a Bari durante la scorsa estate, da Teku Studio, una giovane compagnia di produzione audiovisiva barese. La regia è stata curata da Daniele Carlone, mentre Andrea Tarquilio si è occupato della sceneggiatura.
La storia raccontata è quella di una coppia che, durante un trasloco, sta vivendo un momento di crisi. In realtà, i veri protagonisti non sono i due giovani, quanto i dettagli che si mostrano allo spettatore in maniera del tutto casuale, celando i loro veri significati. Infatti, il primissimo frame del video inquadra un libro che, in mezzo ad altri caduti e stesi sul pavimento, è l'unico ad essere rimasto in bilico. Si tratta di un romanzo dell'autore cileno Roberto Bolaño intitolato Lo spirito della fantascienza, ed è proprio quest'opera ad aver fatto da Musa al nostro artista. In particolare, le "particelle interstellari" citate nel ritornello del brano sono le stesse raffigurate sulla copertina del romanzo che il Baskerville stava leggendo proprio durante la stesura del brano. Altro elemento che sembra tirato fuori da uno scaffale in maniera del tutto casuale, è il vinile dell'album dei Beatles Abbey Road (1969). Il famosissimo gruppo inglese potrebbe essere definito, oltre che un'ispirazione, come un vero e proprio mentore per lo sviluppo dell'immaginario musicale del nostro artista, soprattutto durante gli anni della sua adolescenza. Quel vinile può essere considerato anche come rappresentante di tutto il mondo musicale degli anni '60 e '70 di cui si ritrovano le influenze nei brani del Baskerville.
La fine del video, invece, rimane piuttosto aperta lasciando allo spettatore la possibilità di trarre le sue conclusioni. Le parole del brano "senza luce e senza orgasmo", "scomparirò dal tuo universo" vogliono indicare che questa storia d'amore, la quale non è chiaro se sia nemmeno mai effettivamente iniziata, non può esistere. Di conseguenza si crea un filo che ci ricongiunge con i nostri rimpianti, i treni persi, le opportunità sfumate e quindi la rivoluzione per la quale, durante la nostra adolescenza, sembravamo essere destinati a fare ma che poi, per qualche motivo, non abbiamo fatto.
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