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Data di pubblicazione 30/07/2018
Il Global Music Report di IFPI arriva puntale come ogni anno e come ogni anno noi lo condividiamo in un articolo sul nostro blog. La sorpresa del 2018 è sicuramente la continuazione del trend positivo. I dati, in sintesi, raccontano un mondo in evoluzione con numeri sconvolgenti:
STREAMING + 50%
DOWNLOAD - 20%
FISICO -5%
GLOBALE + 8%
La non sorpresa invece è che l'aumento delle percentuali di streaming va quasi tutto a favore dei personaggi che vedete nella fotografia di copertina. Lo streaming traina l'ascesa del mercato musicale innanzitutto grazie a Spotify, che raggiunge il numero impressionante di 157 milioni di utenti, alla neonata Apple Music, e alla loro sfidante principale. Parliamo ovviamente di Youtube Music, lanciato sul mercato da appena un mese. Non è un caso che lo streaming vada a favore di pochi perchè più si allarga il mercato dei consumatori di musica, più ovviamente il pubblico dirige le scelte verso musica semplice da comprendere e che gode di più esposizione mediatica, specie e soprattutto perchè non è musica che si paga, se non con piccoli abbonamenti.
Per darvi dei rapporti sulla nostra realtà discografica, ovvero la casa discografica di Miraloop, Miraloop Records, stiamo viaggiando a circa 40.000 streaming al mese e 1200 ore al mese di visualizzazioni Youtube. Numeri che ci inorgogliscono ma che non sono paragonabili ai prodotti dei colossi major Usa.
Il Global Music Report, che potete scaricare in formato pdf e leggere dal vostro smartphone a questo indirizzo web http://www.ifpi.org/downloads/GMR2018.pdf contiene tantissimi dati interessanti sull'andamento attuale del mercato. Uno su tutti, l'uscita dell'Italia dalla top ten dei mercati musicali mondiali, superata dalla grande new entry, la Cina. Salgono invece il Giappone e l'Australia, dove lo streaming ha aumentato in maniera considerevole il consumo di musica. Ecco la classifica attuale:
1. USA 2. Japan 3. Germany 4. UK 5. France 6. South Korea 7. Canada 8. Australia 9. Brazil 10. China
Anche se ci dispiace per il fatto che abbia soffiato il decimo posto all'Italia, l'entrata della Cina in questa chart è molto importante e rappresenta una novità assoluta, che nessuno deve dare per scontata, nonostante il mercato cinese negli altri settori sia da tempo abbondantemente sviluppato e già in concorrenza con gli USA. La Cina, infatti, non utilizza gli stessi portali conosciuti nel mondo occidentale ma usa soprattutto la telefonia mobile e servizi ad essa collegati, indipendenti dai colossi multimedia americani ed europei.
Riguardo l'Italia, questo dato non andrebbe letto solo negativamente, ma anche con un pro. Considerate che, su grandi numeri, uno stato più globalizzato di un altro fa la differenza. E l'Italia musicalmente per fortuna rimane un paese che mantiene forte un'identità culturale. Il Giappone, infatti, che sale al secondo posto, sta osservando la scomparsa di musica giapponese nelle classifiche, per far posto ai vari Ed Sheeran e progetti ultra-commerciali atlantici. Sarebbe l'occasione, diremmo noi, di cominciare a investire sulla musica del Belpaese. La Spagna, invece, che esporta la lingua spagnola in Sud e Centro America, continua ad essere fuori dalla top10, con numeri circa dimezzati rispetto al mercato italiano.
Tra gli altri argomenti trattati c'è sicuramente il rapporto tra musica e marketing, analizzato con delle slide grafiche, e tante interviste. Il report 2018, infatti, è molto lungo rispetto a quello degli altri anni anche perchè contiene anche noiosissime interviste ai divi dello starsystem, ma se volete saperne di più sul settore è un ottimo strumento.
Non ci resta che augurarvi...buona lettura!